Bene bene....probabilmente i maschietti avranno apprezzato la presenza della prima radiolina nella nostra trasmissione....dai femminucce, mica potete aver sempre tutto voi, con noi voi avete già abbastanza!! In effetti ci siamo divertiti anche noi, è stato divertente, e dai commenti che avete lasciato nel post precedente ci siamo resi conto che in effetti vi ha fatto piacere la sua presenza. Cogliamo quindi l'occasione per ringraziare tutti quanti Manuela che ci ha fatto compagnia la scorsa puntata e che è stata davvero brava. Una nostra ascoltatrice che per una volta è stata protagonista della puntata. Quindi chiunque fosse interessata a farlo....basta chiedere, a volte "i sogni si realizzano" !!!!!!!! ah ah ah ah...e comunque state traquilli che altre radioline ci faranno compagnia, forse un'altra già martedì prossimo.
Per il resto che dire? Forse saremo anche un pò ripetitivi, però non ci stancheremo mai di ringraziarvi. Siete in tanti, e quando abbiamo iniziato quest'avventura davvero non ci aspettavamo tutto questo riscontro positivo, che non ci fa altro che piacere e ci mette in condizione di darvi di settimana in settimana sempre di più ma soprattutto sempre il meglio. Cercermo sempre di salutarvi tutti e di accontentarvi, ma purtroppo non sempre è facile. Peccato. Soprattutto quando ci fate le richieste canore. Però promessa, quanto a saluti cercheremo di farlo sempre per tutti.
E' bello sapere che ci ascoltate da tutta Italia, che le ns voci vi accompagnano nella prima parte della serata, ma che soprattutto il nostro Angols for Pomicions vi sta facendo fare grandi cose! Ah aha ah. Scriveteci e canteremo le vs poesie, dediche e serenate.......o meglio, faremo il possibile per farvi fare bella figura.
Ah, quanto all'immagine qui sopra.....noi con le radioline facciamo i bravi....
A martedì....i vostri CDS
venerdì 9 maggio 2008
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43 commenti:
Bisogna essere sinceri, quando una trasmissione è bella si deve dire.
Bravi. Giovanni della vostra stessa città
Speravo di trovare qualcosa di nuovo. Io e mia sorella ci siamo divertiti, stavamo studiando per un esame, ma ci avete distratto! Ciao a tutti da Simone e Laura
Un abbraccio a mia sorella Marta che ha la febbre. Marco da Lesina
FAccio addormentare il mio piccolo ascoltando voi....ma non è un offesa.
Grazia da Viste
Un grosso ti amo alla mia sola Antonella per tutta la vita insieme.
Giuseppe 84 Eboli
Visto che siete in quattro io al posto vostro ospiterei 4 radioline. Fate così, ascoltate il mio consiglio, ci sarebbe molto da divertirsi.
Antonio da Imperia.
Mino, Alessandro, Damiano e Paolo compagni di un week end a Milano comunque fantastico. Grazie ragazzi.
sempre e solo Inter
Nando LECCE
Non mi perdo una vostra puntata. Mica la radiolina può venire a casa mia? sapete, mi manca tanto la mia ex...quella zoccola!
il vostro pino
Dobbiamo andare in B. Forza Foggiaaaaaaaaaaaaaa
Altro che Inter!
Raffaele
Auguri a mia mamma elena per la festa della mamma anche se in ritardo, ma le ho detto che le avrei fatto fare gli auguri in radio. fatemi esser di parola.
Marco
Ieri mi sono collegata convinta che fosse martedì e nn c'eravate. fortuna che comuuqee sono libera anche stasera. Che fate dopo? :-)
Kiss Danila da Margherita
Spero di ascoltare il clarinetto stasera. Magari avrete anche la radiolina e lei penserà al vostro di clarinetto! ah ah ah ah ah
buona fortuna. Lorenzo
Vabbè, ho inviato il bonifico, avreste pouto almeno ringraziare. Veronica
Nessuna radiolina sarà mai bella e simpatica quanto me. E se ve lo chiedessi io il bonifico? :-)
Mara da Milano
Gianni e Ludovica vi salutano dalla Francia. Si parte stasera!
baci
qualsiasi pezzo sia, uno vale l'altro lo potete dedicare alla mia stellina?
ciao carmine
Ma voi ci fate o ci siete?
Sono davvero curiosa. Milly da Molfetta
Se dovesse venire un'altra radiolina vi chiederò di partecipare anche io.Quanto ve la spassate vero? Ma Manuela non tornerà più?
Cristiano da Rapolla
Loredana per te farei di tutto. ti conquisterò. spero tu stia ascoltando la trasmissione come ti avevo chiesto.Gianni di Cerignola
Mi sono spaccato un menisco giocando a pallone. Fatemi compagni e salutatemi. Ciao raga.
Dario da Perugia.
PS: W LA F..A
cmq loredana ancora non me la da. Che devo fare? fatemi sapere, vi ascolterò anche stasera.
Oscar
Gli interisti sono ovunque. Ora anche qui. Forza Roma. vi fregheremo lo scudetto!
Davide da Benevento
Ah, potete salutare Filomena da parte mia?
Grazie. Ditele che le voglio bene, ma non dite da parte di Davide, ma da uno sconosciuto. Grazie Ancora
Sono un fervido e appassionato ammiratore (segretissimo si intende)della simpatica radiolina del giorno.....la seguo si dai primi passi della sua carriera.
Un bacio
"l'ammiratore segretissimo"
me la ricordo a colpo grosso....sono cresciuta con lei
Lucia a colpo grosso ti valorizzavano di più!!!
Ragazzi, volevo dedicare "I need you to night" degli INXS alla cara Lucia... esigiamo le foto sul blog!!!
Patrizio
Amici miei
I 5 amici del gruppo: (da sinistra) 'Il Necchi' (Duilio Del Prete), 'il Melandri' (Gastone Moschin), 'il Perozzi' (Philippe Noiret), 'il Sassaroli' (Adolfo Celi) ed 'il Mascetti' (Ugo Tognazzi).
Titolo originale: amici miei
Lingua originale: italiano
Paese: Italia
Anno: 1975
Durata: 140'
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: {{{ratio}}}
Genere: commedia
Regia: Mario Monicelli
Soggetto: Pietro Germi
Sceneggiatura: Pietro Germi, Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli
Amici miei, unitamente ad altre famose pellicole dello stesso periodo, segna l'inizio di un ciclo nuovo e conclusivo di quel genere comico-cinematografico meglio conosciuto come commedia all'italiana.
L'amarezza, il disincanto, la fine delle illusioni di benessere e le tensioni sociali che caratterizzano l'Italia degli inizi degli anni '70 fanno la loro comparsa anche in questo genere comico e di costume. La risata piena si vela di tratti malinconici e tristi, i personaggi rimangono comici ma diventano amari e patetici. Scompaiono definitivamente il lieto fine e il finale leggero o comunque umoristico e lasciano il posto alla precarietà di una condizione umana spesso senza prospettiva.
Monicelli riprende in questa pellicola il tema della amicizia virile che aveva già trattato in alcuni film precedenti (I soliti ignoti, La grande guerra, L'armata Brancaleone) e che tornerà a trattare in lavori successivi. Il vincolo, la vitalità e la complicità del gruppo vengono proposti come risposta alle minacce esistenziali provenienti dall'ambiente, dal lavoro, dalla famiglia stessa. I membri del piccolo gruppo di amici vivono la contraddizione di una vita normale verso la quale sono assolutamente attratti (Il Melandri cerca insistentemente una donna, il Mascetti si abbandona costantemente ai sogni di nobiltà, il Perozzi vive pericolose avventure extra-coniugali) ma è fondamentalmente l'appartenenza alla banda che supplisce, con le sue dinamiche goliardiche, alla carenza delle quali sono vittime, fornendo così una soluzione, una via di fuga. Il gruppo reagisce nei confronti di ogni singolo membro che tenta di intraprendere una via solitaria e mette in atto tutta una serie di iniziative, compreso il dileggio, per ricondurlo a sé. Anche la morte, estremo atto solitario del Perozzi, viene vissuta in questa ottica e su questa originalità si accende il finale del film.
trama
Il film ruota intorno al racconto inesauribile delle trovate goliardiche con le quali 4 amici cinquantenni, nella Firenze a cavallo degli anni '60 e '70, cercano di prolungare lo stato felice della propria infanzia, fuggendo le responsabilità ed i tormenti della vita adulta.
Il conte Mascetti (Ugo Tognazzi) è un nobile decaduto che, dopo aver speso - o meglio, sperperato - due eredità (la sua e quella della moglie), non riesce a far fronte al sostentamento della propria famiglia, ma che coltiva ciononostante il gusto del buon vivere e la passione per le relazioni clandestine, nonché un'inossidabile dignità e senso dell'ospitalità. Il Perozzi (voce narrante del film, interpretato da Philippe Noiret) è uno squinternato giornalista di cronaca che cerca di sfuggire la disapprovazione che moglie e figlio gli riversano contro quotidianamente, tradendola con la moglie del fornaio. Il Melandri (Gastone Moschin) è un anonimo architetto alla perenne ricerca di una donna e per la quale sarebbe anche disposto ad abbandonare i suoi tre amici, salvo ravvedersi all'ultimo momento. Il Necchi (Duilio Del Prete) è invece un barista ed è proprio nel suo locale con annessa sala biliardo che prendono vita le zingarate alle quali lui stesso partecipa puntualmente. Ai quattro amici di sempre si aggiunge, nel corso della narrazione, il professor Sassaroli (Adolfo Celi) un brillante primario ospedaliero annoiato dalla professione il quale diventerà in breve uno dei pilastri del gruppo e sotto la cui spinta le bravate prenderanno nuova vitalità.
La vita dei cinque goliardi sembra snodarsi quotidianamente nella sola annoiata ricerca dello scherzo e del divertimento quando irrompe sulla scena la morte improvvisa di uno dei membri del gruppo. Il riso e il pianto, l'ironia e l'amarezza vivono una commistione perfetta che raggiunge l'apice nella scena finale, quando i quattro superstiti, pur piangendo il compagno morto, trovano egualmente lo spirito per mettere a segno una nuova zingarata, in una vena dissacratoria che rimane inarrestabile e che arriva a sbeffeggiare e ridicolizzare anche la morte. Il finale, anche se non esattamente "lieto", lascerà comunque un sorriso velato di amarezza sulla bocca degli spettatori.
Si chiude così un capolavoro della commedia all'italiana: con quella risata che squarcia l'anima, e la cui ricerca è il comune denominatore dell'opera di Sordi, De Sica, in parte Totò. Una menzione particolare per la meravigliosa colonna sonora, firmata da Carlo Rustichelli.
curiosità:
Il progetto del film apparteneva a Pietro Germi, che non ebbe però la possibilità di realizzarlo a causa della prematura scomparsa[1].
Il film, nella concezione di Pietro Germi, era ambientato a Bologna; fu Monicelli a trasferire l'ambientazione a Firenze affidandosi ai ricordi di due fiorentini doc, Leonardo Benvenuti e Piero De Bernardi, sceneggiatori che coinvolsero nella fase di scrittura i loro "compagni di merende", del resto molti dei fatti citati sono realmente successi[2].
Il giovane Carlo Vanzina figura come aiuto regista.
Philippe Noiret è doppiato da Renzo Montagnani che nel seguito del film interpreterà con successo il Necchi, sostituendo Duilio Del Prete[3].
I due Bar che appaiono nel film esistevano davvero. Quello in cui si svolge la prima scena del film era un piccolo locale all'angolo di via de' Magliabechi, nel quartiere di Santa Croce, concesso volentieri per le riprese dai proprietari Renzo Sarti e Gastone Barelli. Il piccolo bar buffet era, in quegli anni, un luogo d'incontro di personaggi di tutti i generi e lì certamente fu subito compreso il senso dell'opera cinematografica che si stava compiendo. Le scene furono girate di notte coinvolgendo il giovane barista Sergio, alcune passeggiatrici locali ed il nonno Pesci che invitato dal regista a far finta di sonnecchiare si addormentò per davvero suscitando l'ilarità della troupe. Il Bar del Necchi, con annessa sala biliardo, era collocato in via dei Renai, a Firenze, nello storico quartiere San Niccolò. In seguito al successo del film prese il nome di Bar Amici Miei, nome che conservò sino alla fine degli anni '90.
Sebbene giaccia morto sul letto è visibilissimo nel film il movimento respiratorio del torace di Philippe Noiret[4]. Questo particolare indusse molti spettatori a ritenere che quella del Perozzi non fosse altro che l'ennesima zingarata e il funerale nella scena conclusiva uno scherzo escogitato ai danni della perfida moglie.
Nel 2002 lo stesso Mario Monicelli ha diretto una riduzione teatrale del film con lo stesso titolo.
Dei cinque personaggi l'unico di cui non viene mai citato il nome di battesimo è "il Professor Sassaroli".
Una nota a "discapito" del Perozzi, ma da lì si intuisce da subito che razza di "zingaro" sia, è che subito dopo aver pronunciato la frase « Quando penso alla carne della mia carne, chissà perché, divento subito vegetariano », fa retromarcia ed imbocca tranquillamente una strada contromano!
Una palese incongruenza si rivela nel film durante la famosa scena della stazione: al momento di lasciare casa dopo una accesa discussione con la sua convivente, moglie separata del Sassaroli, Melandri è senza soprabito mentre Birillo (il gigantesco cane San Bernardo) viene costretto a restare nell'appartamento da un vigoroso calcione assestato dal Necchi. Alla stazione invece, il Melandri indossa il cappotto e il cane fa compagnia ai cinque del gruppo mentre questi si divertono a schiaffeggiare i passeggeri dei treni in partenza.
Il seminterrato dove si trasferisce il Mascetti con la famiglia è un garage situato all'Isolotto, nell'omonima piazza. Nato come quartiere popolare secondo il piano INA-Casa, l'Isolotto è rappresentato nel film come un luogo per persone povere.
Un'altra palese incongruenza, che si nota tra il primo atto ed il secondo, è quella del seminterrato del Mascetti. Nel primo Atto si vede che il Mascetti prende in affitto (per la prima volta e con l'aiuto degli amici) il seminterrato quando la figlia aveva pressapoco 12 anni, nel secondo atto si vede lo stesso seminterrato dove vive la famiglia Mascetti (e per un brevissimo giorno anche il figlio del Perozzi), ma in questo caso la figlia ha circa 2 anni, come da dichiarazione della madre. Si nota quindi una incongruenza temporale. (notare che nel secondo episodio si parla di "rimembranze", quindi l'incongruenza decade!)
La famosa scena degli schiaffi ai passeggeri del treno in partenza non fu semplice da girare per la difficoltà degli attori che da basso non riuscivano ad arrivare all'altezza dei volti dei passeggeri, nonostante questi ultimi si sporgessero molto dal finestrino. Il regista Monicelli fu così costretto a far segare una parte dei finestrini del treno in modo che i passeggeri risultassero più bassi rispetto al livello del marciapiede.
Il personaggio che racconta la storia di ogni episodio, è quello al quale alla fine accade sempre qualche cosa. Nell'Atto I il Perozzi è il narratore, alla fine del primo il Perozzi muore; nell'Atto II il Mascetti è il narratore, alla fine del secondo atto il Mascetti viene colto da malore e rimane semiparalizzato (anche se nel terzo atto a volte la mano sinistra la muove bene); nell'Atto III il Necchi, che racconta la storia, lascia il suo bar per entrare nella casa di cura.
Interpreti e personaggi
Ugo Tognazzi: Il Conte Mascetti - Raffaello "Lello" Mascetti
Gastone Moschin: Il Melandri - Architetto Rambaldo Melandri
Philippe Noiret: Il Perozzi - Giorgio Perozzi
Duilio Del Prete: Il Necchi - Guido Necchi
Adolfo Celi: Il Professor Sassaroli
Bernard Blier: Il Righi
Marisa Traversi: l'amante del Perozzi
Milena Vukotic: Alice Mascetti
Franca Tamantini: Carmen Necchi
Olga Karlatos: Donatella Sassaroli
Silvia Dionisio: Titti - amante del Mascetti
Angela Goodwin: la moglie del Perozzi
Maurizio Scattorin: il figlio del Perozzi
Mauro Vestri: il medico specialista di Melandri
Fotografia: Luigi Kuveiller
Montaggio: Ruggero Mastroianni
Effetti speciali:
Musiche: Carlo Rustichelli
Tema musicale: {{{temamusicale}}}
Scenografia: Lorenzo Baraldi
Costumi: Giuditta Mafai
Trucco: Franco Di Girolamo
Premi:
David di Donatello 1976: "miglior film", "miglior attore protagonista" (Ugo Tognazzi)
a rispondere al quiz sono io
"l'ammiratore segretissimo di Lucia"
ammiratore segretissimo di Lucia, la fai lunga però... Per fortuna che non era la serie del signore degli anelli o di henry potter, altrimenti stavi fino a martedi prossimo
come posso fare per parlare con lucia?????
Potrei impazzire!!!!
Ciao
L'ammiratore segretissimo
con i segnali di fumo
Caro Giggino, ti ho dimostrato che con la chitarra Steve Vai mi fa le pippe
Patrizio
Fabio sei troppo grande
Patrizio
Trimoni non sono io l'ammiratore segreto
Patrizio
ieri mi sono davvero troppo divertito! Ma dove l'avete trovate Lucia?
Roberto di Minervino
Siete superlativi.
Vi ho scoperto fra i vari blog, forse qualcuno aveva lasciato qualche commento di qua e di la....
vi seguo da due settimane e devo dire che siete davvero dei pazzi.
Ciao. Veronica da Trieste
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